Global Health test selfedit

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Chi siamo/Contatti

emanuela abbate1Coordinatore:
Emanuela Abbate TEST MOD

ASL TO5 
S.C. Assistenza Farmaceutica Ospedaliera
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Componenti
silvia cammarataSivia Miriam Cammarata

 Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)
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marianna napoletanoMarianna Napoletano
ASUR Marche Area Vasta 5 - Ospedale Mazzoni, Ascoli Piceno
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chiara parati Chiara Parati
 ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda
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elisa bersiaMaria Elisa Bersia
ASL di Asti
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iconaGabriella Saibene
Istituto Nazionale Tumori di Milano
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emilia falconeEmilia Falcone
USL 9 Grosseto
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angela la padulaAngela La Padula
ASP Castrovillari
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Mission

L'area Global Health della SIFO propone iniziative mirate a favorire e/o promuovere equità nell'accesso ai servizi sanitari a livello mondiale. Lo "stato di salute" definito dall'OMS come "...stato di completo benessere fisico, mentale e sociale" non è infatti uguale in tutte le parti del mondo.

La Global Health tiene conto della condizione di salute delle popolazioni in funzione dei determinanti sociali di salute che la condizionano. In particolare la “Salute” (Globale)evidenzia, mediante analisi multimetodologiche e multidisciplinari, le differenze tra ciò che è conosciuto e ciò che si realizza nella pratica (know-do gap ) e a queste discrepanze cerca di porre rimedio promuovendo un'etica di responsabilità sociale nei confronti sia delle Istituzioni che dei professionisti coinvolti.

Sono questi i presupposti di cooperazione che la SIFO intende operare incoraggiando i farmacisti a lavorare e a confrontarsi in un’ottica multidisciplinare offrendo il proprio know how maturato nella nostra realtà nazionale.

Lo scopo è quello di "esportare" le nostre conoscenze e competenze in contesti socio economici, politici e culturali diversi da quello italiano; creare lo spunto per un dibattito ed una cooperazione atti a proporre, condividere, valutare e risolvere criticità ordinarie o straordinarie con l'obiettivo comune di favorire l'accesso alle cure di base. In questa prospettiva è auspicabile intraprendere rapporti di collaborazione anche con le realtà accademiche dei Paesi coinvolti.

Quali le scelte per un progetto sanitario, in particolare sulle questioni che riguardano il farmaco e i dispositivi medici?

L’evoluzione dello scenario a cui stiamo assistendo anche nell’ambito farmaceutico con l’affacciarsi di prodotti innovativi, anche dirompenti, impone più che mai riflessioni circa questioni quali equità (compreso l'accesso) e sostenibilità. La politica sanitaria dovrebbe incoraggiare tali innovazioni poiché forniscono prospettive nuove e diverse che, nel lungo periodo, tendono a ridurre i costi e la complessità a favore di un migliore accesso ma dall’altra, se non opportunamente governate, tali innovazioni potrebbero rischiare di  aumentare le disuguaglianze nella salute e nell'assistenza sanitaria.

Occorre un’analisi dei modelli alternativi, ideati per un riutilizzo solidale dei prodotti farmaceutici in Occidente, quelli marginalizzati in quanto classe farmacologica dal mercato occidentale ma anche quelli accumulati come surplus e che, per ragioni logistiche e amministrative, non sono più immettibili negli ordinari circuiti di distribuzione occidentale.

Quale impatto bioetico nelle scelte da operare?

L’etica della cooperazione internazionale definisce i principi di fiducia reciproca a servizio di un obiettivo comune: lo sviluppo umano fondato sul rispetto della dignità umana garantendo la sicurezza umana, nelle sue molteplici dimensioni: alimentare, sanitaria, ecologica, economica, educativa, informativa, civile, sociale, politica ...

I benefici risultanti dalla ricerca scientifica e dalle sue applicazioni devono essere condivisi nelle comunità internazionali, in particolare con i paesi in via di sviluppo.

Vogliamo favorire ed incoraggiare, a livello internazionale il libero scambio e la condivisione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche

Attivita'

Attività 2018-2020

  • Reclutamento nuovi collaboratori per coprire il maggior numero di Regioni aderenti. Attualmente: Calabria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana.

  • Si riprende l’accordo di collaborazione SIFO/EMERGENCY al fine di promuovere attività di comune interesse. La pianificazione sarà triennale e la collaborazione sarà orientata nei settori della Farmacia Ospedaliera e Territoriale, collaborazione eventualmente da estendersi in altri campi. Si prevedono forme di collaborazione per scambi internazionali e nazionali.

    FIRMATO L’ACCORDO di COLLABORAZIONE SIFO/EMERGENCYNEW

  • Attività di formazione:
    Campo cooperazione: chiederemo la collaborazione dei colleghi del gruppo FAD per la formazione relativa ai paesi ove si va ad operare. Progettiamo di attivare un corso di formazione on-line per farmacisti e medici volontari, per le aree di pertinenza, che si recheranno nei paesi esteri.
    Corso strutturato in moduli
    MODULO 1. argomenti di natura clinica per cui si chiederà consulenza ai clinici delle relative aree
    MODULO 2. argomenti di farmaceutica di cui ci occuperemo noi farmacisti ospedalieri della SIFO definendo gli argomenti, il grado di approfondimento e le relative domande per il questionario finale;
    MODULO 3. organizzazione sanitaria del Paese in cui si opera e contesto socio-culturale a cura dei differenti professionisti coinvolti nei diversi accordi di collaborazione.

  • Ricerca possibili contatti con Associazioni Professionali con le quali condividere progetti sanitari comuni.

  • Sondaggio di possibili collaborazioni con altre Associazioni Internazionali che operino nel campo della Cooperazione.

PROGETTI

ANTIDOTI - CATASTROFI – MAXIEMERGENZA

Si vuole conoscere la situazione attuale a livello nazionale determinando il flusso organizzativo, la mappatura regione per regione per arrivare ad una procedura comune e ben conosciuta da tutti.

Proposta di Tavolo di lavoro interregionale. Consulenze sulla scelta dei farmaci e DM che fanno parte del lotto catastrofe confrontandosi anche con il Ministero Dipartimento della Protezione Civile.

TUBERCOLOSI

Malattia emergente: mancano dati completi di raccolta casi in Italia, vogliamo avviare un monitoraggio delle strategie adottate, per la raccolta dei dati epidemiologi nelle differenti regioni, per arrivare ad una possibile uniformità nazionale, e questa attività sarà proposta a livello di interarea con malattie infettive e pediatria.

DONAZIONE FARMACI

Pro e contro delle donazioni alla luce della nuova legislazione


PROGETTI PREGRESSI

banner lungo progetto brasile

 

brasileNel 2012 la SIFO e l'Associazione benefica "O Pequeno Nazareno" (OPN) hanno firmato un progetto di collaborazione per dare supporto all'assistenza sanitaria pediatrica, in particolare dei bambini di strada di cui la stessa OPN si occupa.

Nel mese di giugno 2014 è stato effettuato un sopralluogo nella città di Fortaleza, una delle città brasiliane in cui opera l'associazione, per valutare la migliore forma di intervento. L'assistenza di base pediatrica è parsa carente. L'alternativa è rappresentata dall'assistenza sanitaria ospedaliera, alla quale si ha accesso “in funzione della disponibilità del momento nei servizi pubblici (Sistema Único de Saúde -SUS) e in funzione della disponibilità economica o del possesso di un piano di salute (forma di assicurazione sanitaria) nei servizi privati (Sistema Supletivo de Assistência Médica- SSAM)”.

foto bambiniIn questo contesto quindi, l'idea progettuale prevede la formazione locale di giovani specializzandi pediatri e farmacisti brasiliani, selezionati dall’Universidade Federal do Ceará (UFC), da poter inserire nel settore sanitario pubblico, al livello primario di assistenza, per colmare quella carenza assistenziale oggi tanto evidente. Si intende così instaurare, là dove non c'è e migliorare, là dove c'è, il rapporto medico/paziente e farmacista/paziente attraverso l'interazione pediatra italiano/pediatra brasiliano e farmacista italiano/farmacista brasiliano così da razionalizzare e ottimizzare l'utilizzo delle risorse umane nel settore medico e farmaceutico.

La valenza innovativa del progetto consiste nell’introduzione nell’ambito delle cure primarie delle figure del pediatra e del farmacista ospedaliero, figure entrambe non previste dalla normativa brasiliana, che stabilisce che sia il medico di medicina generale a occuparsi al 100% delle esigenze sanitarie di base e che, per quanto riguarda il farmacista, non sia necessaria la specializzazione, sebbene il contesto lo richiederebbe.

L’attività ambulatoriale verrà svolta in un locale messo a disposizione dall’UFC.

Si intende quindi predisporre:

  1. un programma di formazione in Italia per i medici e i farmacisti volontari italiani che si impegneranno nell'attività professionale a Fortaleza;
  2. un programma di formazione locale per il medico ed il farmacista specializzando/specializzato brasiliano con i quali collaboreranno i nostri connazionali.

Programma

L'attività di formazione prevede:

per il medico:
- Il medico pediatra specializzando o specializzato brasiliano parteciperà ad uno stage di un anno presso un ambulatorio da individuare con la Università di Fortaleza o altri Enti governativi in collaborazione con medici pediatri volontari italiani.
- I medici pediatri formatori saranno selezionati dall'Associazione Culturale Pediatri (ACP) , in Italia, tra volontari di esperienza motivati e interessati all'attività. A questo proposito risulta essenziale per la selezione la conoscenza della lingua madre del Brasile, il portoghese brasiliano.
- L'ACP predisporrà un breve corso di formazione in Italia per contestualizzare l'attività da svolgere in Brasile. Il corso sarà impostato inizialmente sulle informazioni generiche raccolte. Successivamente i volontari rientrati in Italia daranno il loro contributo di esperienza per migliorarlo e aggiornarlo e potranno diventare essi stessi formatori.
- L’ACP si impegna a coprire le spese di viaggio e a fornire il visto, necessario per svolgere l’attività di cooperante, mentre vitto e alloggio sono assicurati presso una struttura dell'OPN.
- L'attività di diagnosi e cura e l'orario di lavoro verranno concordati in collaborazione con l’Università di Fortaleza (report, registri, ecc...) in ottemperanza alla Normativa vigente in termini di Sanità Pubblica.
- Sarà predisposto in Italia un forum interattivo di consultazione attivo 24h/24h per assicurare attività di consulenza considerando in particolar modo le difficoltà di "lingua" che potrebbero verificarsi.
- I medici brasiliani al termine dello stage potranno diventare essi stessi formatori.

per il farmacista:
- Il farmacista specializzando o specializzato brasiliano parteciperà ad uno stage di un anno presso un ambulatorio da individuare con l’Università di Fortaleza o altri Enti governativi in collaborazione con farmacisti volontari italiani.
- I farmacisti formatori saranno selezionati dalla SIFO, in Italia, tra volontari di esperienza motivati e interessati all'attività. A questo proposito risulta essenziale per la selezione la conoscenza della lingua madre del Brasile, il portoghese brasiliano.
- L' Area Global Health della SIFO predisporrà un breve corso di formazione in Italia per contestualizzare l'attività da svolgere in Brasile. Il corso sarà impostato inizialmente sulle informazioni generiche raccolte. Poi i volontari rientrati in Italia potranno diventare formatori dando il loro contributo di esperienza.
- La SIFO si impegna a coprire le spese di viaggio e a fornire il visto, necessario per svolgere l’attività di cooperante, mentre vitto e alloggio sono assicurati presso una struttura dell'OPN.
- L'attività farmaceutica e l'orario di lavoro verranno concordati in collaborazione con con l’Università di Fortaleza (report, registri, ecc...) in ottemperanza alla Normativa vigente in termini di Sanità Pubblica.
- I farmacisti brasiliani specializzandi volontari al termine dello stage potranno diventare essi stessi formatori.

Documenti

Dichiarazione Universale di Alma Ata sull’Assistenza Sanitaria Primaria - Alma Ata, USSR 6-12 Settembre 1978

Normativa

 Citiamo alcune leggi e normative che riguardano la disciplina generale attinente l’organizzazione e l’attività di cooperazione ma poiché si tratta di una materia in continuo aggiornamento, l’elenco non ha pretesa di esaustività, ma fornisce un piccolo strumento di riferimento ed orientamento sulla cooperazione.

Normativa Nazionale:

La cooperazione italiana allo sviluppo è stata regolata dalla legge 49 del 26/02/1987 “Nuova Disciplina della Cooperazione Italiana con i p.v.s. (paesi in via di sviluppo)” e il relativo Regolamento di esecuzione, D.P.R. n.177 del 12 aprile 1988, art.7, con cui il nostro Paese ha formalmente riconosciuto alle Autonomie locali italiane un ruolo propositivo ed attuativo nell’azione di cooperazione allo sviluppo, disciplinandone anche le modalità di collaborazione con le strutture ministeriali.

Art 1 recita: << La cooperazione italiana è parte integrante della politica estera dell’Italia e persegue obiettivi di solidarietà tra i popoli e di piena realizzazione dei diritti fondamentali dell’uomo ispirandosi ai principi sanciti dalle Nazioni Unite e dalle convenzioni CEE ed ACP >>.

L’ultima Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo è la Legge n°125 dell’11 agosto 2014 (GU Serie Generale n.199 del 28-08-2014). Entrata in vigore del provvedimento: 29-08-2014

Normativa Internazionale:

*Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite.

*Patto internazionale sui diritti civili e politici (1966).

*Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali.

*Dichiarazione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna.

*Convenzione sui diritti dei bambini.

*Dichiarazione sui diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali o etniche, religiose o linguistiche.

*Charte Européenne de l’Autonomie Locale, elaborata dal Consiglio d’Europa nel 1985 nella quale veniva sancito il diritto delle collettività locali (democraticamente elette) di un paese a cooperare tra loro e con collettività omologhe di altri Paesi.

*Regolamento (CE) del consiglio del 17 luglio 1998.

Numerosi sono i riferimenti giuridici dell’ultimo decennio che partendo da una riflessione generale sul decentramento dei poteri politici e amministrativi, sul ruolo fondamentale delle istituzioni locali, introducono il tema della << Cooperazione Decentrata (CD) >>. La primogenitura storica della CD va riconosciuta alla << Quarta Convenzione di Lomè del 1989 >>.

*Documento finale della Conferenza di Rio de Janeiro, noto come << Agenda 21 >> nel quale si sottolinea il ruolo dei governi locali nello sviluppo sostenibile (1992).

*La Carta di Copenaghen (1995) sottoscritta da tutti i governi del mondo, che definisce il concetto di sviluppo umano sostenibile concentrato sulla persona umana e sulla soddisfazione dei bisogni di tutte le persone e riconosce l’importanza della partecipazione attiva delle comunità locali ai processi di sviluppo.

*Il World Development Report << Entering the 21 century: The Changing Development Landscape >> della Banca Mondiale (1999), dove è esaminato il valore del decentramento nel processo di sviluppo connesso alla problematica dell’urbanizzazione.

Eventi

Interviste

I farmacisti per i bambini di strada
Grazie a un progetto di SIFO, un gruppo di professionisti sanitari andrà in brasile per aiutare i bimbi più poveri. una nuova, grande avventura.

ultimo aggiornamento 17 aprile 2018

 

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