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Nefropatia da IgA: la FDA concede la revisione prioritaria per il farmaco sparsentan

Scritto da Redazione SifoWeb Il .

 nefropatia

La Food and Drug Administration ha concesso al farmaco sparsentan la revisione prioritaria, che potrebbe consentirne l'approvazione accelerata per il trattamento della nefropatia da immunoglobulina A (IgAN).

La nefropatia da IgA, chiamata anche malattia di Berger, è una rara patologia renale caratterizzata dall'accumulo di immunoglobulina A, una proteina che nei reni aiuta l'organismo a combattere le infezioni. I depositi di IgA provocano la rottura dei normali meccanismi di filtraggio nel rene, e ciò porta a ematuria e proteinuria (sangue e proteine nelle urine); altri sintomi possono essere dolore ai reni, edema (gonfiore) e ipertensione. L'IgAN è il tipo più comune di glomerulonefrite primaria in tutto il mondo e una delle principali cause di malattia renale allo stadio terminale: si stima che colpisca più di 100mila persone negli Stati Uniti ed è una delle maggiori cause di nefrite acuta in Europa e Giappone.

Attualmente per la malattia non ci sono trattamenti non immunosoppressori autorizzati, e lo sparsentan potrebbe essere il primo. Prodotto dall'azienda Travere Therapeutics, è un antagonista del recettore dell'endotelina-angiotensina (DEARA), un nuovo prodotto sperimentale in grado di bloccare selettivamente sia i recettori dell'endotelina di tipo A (ETAR) che quelli dell'angiotensina II di tipo 1 (AT1R). I dati preclinici hanno dimostrato che, nelle forme di malattia renale cronica rara, questo blocco riduce la proteinuria, protegge i podociti e previene la glomerulosclerosi e la proliferazione delle cellule mesangiali. Sparsentan ha ottenuto la designazione di farmaco orfano per il trattamento dell'IgAN e di un'altra patologia rara, la glomerulosclerosi focale segmentale (FSGS), sia negli Stati Uniti che in Europa.

La richiesta di approvazione di sparsentan per l'IgAN è supportata dai risultati dello studio cardine di Fase III PROTECT, uno dei più ampi studi interventistici mai condotti sulla patologia, tuttora in corso. Si tratta di uno studio clinico globale, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli e con controllo attivo: il suo obiettivo è valutare la sicurezza e l'efficacia di 400 mg di sparsentan rispetto a 300 mg di irbesartan (un farmaco usato per gestire la malattia in assenza di un trattamento approvato) in 404 pazienti di età superiore ai 18 anni con IgAN e proteinuria persistente.

Nell'agosto 2021 lo studio PROTECT ha raggiunto il suo endpoint primario di efficacia ad interim pre-specificato: dopo 36 settimane di trattamento, i pazienti che avevano ricevuto lo sparsentan avevano ottenuto una riduzione media della proteinuria dal basale del 49,8%, rispetto al 15,1% dei pazienti trattati con irbesartan. Secondo i risultati preliminari, il farmaco è stato generalmente ben tollerato e il suo profilo di sicurezza era coerente con quello osservato nel complesso del trial. I risultati principali dell'analisi di conferma dell'endpoint sono attesi nella seconda metà del 2023.

Fonte: www.osservatoriomalattierare.it 

Redazione SIFOweb

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